La Società

Immaginiamoci la Piramide di Cheope e di doverla trasferire altrove, smontata in milioni di mattoni: ebbene, basterebbero 50 giorni per spostare da Giza i 2,5 milioni di metri cubi di materiale che la compongono. Utilizzando il nastro trasportatore che hanno progettato a Limena gli ingegneri della Bedeschi, sotto la direzione di Rino Bedeschi, il capo-azienda, quarta generazione dell’ultrasecolare proprietà familiare di questo appartato gioiello della tecnologia italiana. 270 risorse umane di prim’ordine che producono e vendono in tutto il mondo. “Oggi ci collochiamo nella fascia alta dei potenziali fornitori di chiunque al mondo – racconta Rino Bedeschi – perché noi, più che globali, siamo multi-locali, cioè ovunque operiamo, lo facciamo con l’approccio di un operatore locale. Da Hong Kong, alla Florida agli Emirati. Poi è chiaro che tutta la parte nobile dei nostri progetti, l’ingegneria, nasce qui a Limena. E’ made in Italy”. Oggi Bedeschi ha 3 linee principali di sviluppo. La più forte è quella del “material handling” che comprende la movimentazione con nastri trasportatori, la messa a parco e la ripresa di materiali sfusi di vario tipo. Qui gioca un ruolo importante la ricerca di soluzioni a basso impatto ecologico. Una seconda linea è assorbita dal settore in cui tutto iniziò, nel 1908, da un’idea del bisnonno di Rino, cioè la produzione di attrezzature e impianti completi per la realizzazione di tegole e mattoni , tradizionali e decorativi. Infine, ci sono le mega-gru chiamate “cranes”, che coprono tutte le esigenze di movimentazione di container: il carico e lo scarico delle navi, e la movimentazione e lo stoccaggio all’interno del terminal.

Sfide future

“E’ un settore dove c’è un po’ di brevettazione ma quel che fa la differenza è l’ingegnerizzazione.” Bedeschi è una specie di sartoria per titani industriali in cui si lavora l’acciaio, all’interno di un atelier fatto di computer e giovani tecnici che progettano qualsiasi cosa in “cad” tridimensionali, realizzando rendering più veri del vero che ti fanno vedere anni prima, e decine di migliaia di chilometri lontano, quel che accadrà nello spazio e nel tempo di domani. “La chiave del successo resta sempre la stessa, essere molto diversificati in settori e mercati diversi.”. Sul piano operativo, il mantra aziendale punta al continuo efficientamento: “Il segreto sta nel creare un circolo virtuoso tra chi disegna, monta e produce per fare sempre migliori le nuove macchine”. Come sarà la Bedeschi tra 10 anni? “Orientata ancora di più verso la sostenibilità nei processi produttivi e nell’output delle nostre macchine.” E poi guarderà ad un ulteriore potenziamento commerciale: “Per noi è essenziale essere ovunque, ed avere occhi e orecchie ovunque. Non dico che cresceremo ancora chissà di quanto ma ci consolideremo molto rispetto a quel che stiamo facendo. Se poi, come tutti speriamo, la geopolitica mondiale si normalizzerà, tutto potrà andar meglio!”.

La partnership con illimity

In questo sforzo di presenza, ideazione, riqualificazione permanente, Bedeschi si è ritrovata al fianco illimity che nel 2020, in pieno Covid, ha erogato un primo finanziamento, rinegoziato poi nel giugno scorso, “con ammirevole rapidità”, rimarca Stefano Peracin, CFO di Bedeschi: “Quei fondi, ovviamente, furono in parte finalizzati a mitigare l’impatto del Covid e in parte a sostenere comunque la crescita. Successivamente il finanziamento venne integrato con linee di factoring a supporto del circolante…e un reverse factoring sui fornitori”. Con velocità e semplicità, come una volta accadeva in molte banche, oggi in poche.

Elementi di successo:
1.
Supporto a un’azienda resiliente
2.
Sostegno alla crescita con una coerente capital structure
3.
Flessibilità e velocità in soluzioni tailor made per la filiera di fornitori con il reverse factoring