La Società

Più soffice della bambagia, più eterea dei pollini che volano in primavera: è la vicuña, forse la fibra animale più pregiata e rara che ci sia. Una partita di queste preziosissime fibre, insieme a quelle di merinos, cachemire, alpaca e mohair, fa bella mostra di sé, come una specie di oro tessile, nel magazzino del Gruppo Schneider, vicino Biella, precisamente a Verrone, nel triangolo d’oro dell’industria laniera mondiale.

La storia del Gruppo inizia 100 anni fa, con Daniele, che entra nel settore tessile italiano fino a diventare dirigente e gestire il Lanificio di Tollegno. Il figlio Jean, nel 1918, si congeda da militare alla fine della Grande Guerra e punta sull’Australia, dove si era diffuso l’allevamento di pecore merino. Jean visita tutti i lanifici biellesi e seleziona per loro la lana di miglior qualità. Così, ogni anno parte da Sidney o Melbourne, raccoglie i loro ordini e li spedisce dopo qualche mese ai clienti. Ma, ben presto, le aziende tessili clienti iniziano a chiedere di più, vogliono lana già pettinata, pronta per i filatoi.

Marco, figlio di Jean, è laureato in ingegneria aeronautica e sceglie di fare lo stesso mestiere del padre portando con sé un grande cambiamento, quello di introdurre alcune fasi della produzione. Acquista prima un’azienda a Rieti e poi la pettinatura di Verrone. Gli affari procedono bene e la Schneider si espande all’estero, con impianti in Cina e in Argentina.

Ed è così che tra l’arcaica pastorizia ed il futuro anteriore della manifatturiera di pregio, arrivano Elena e Giovanni Schneider.

“Il nostro mestiere lo equiparo a quello del bravo enologo. – afferma Giovanni Schneider con un sorriso – Per fare un buon prodotto tessile, abbiamo bisogno di una materia prima di altissima qualità da selezionare con estrema cura. L’uva per l’enologo, la lana per noi. Che dev’essere sapientemente miscelata per ottenere un prodotto omogeno nel tempo e di eccellente qualità.”

Sfide future

“Tradizione, qualità e globalità sono e restano le nostre parole chiave – dice Giovanni Schneider – Sono i principi fondativi, ai quali abbiamo affiancato, già da qualche anno, la sostenibilità integrata in tutte le fasi della nostra produzione”. L’azienda è da sempre molto vicina agli allevatori e al mondo rurale, la strategia è quella di coltivare al massimo il rapporto con gli allevatori. Questo perché oggi tematiche come il benessere degli animali ed il rispetto per l’ambiente, sono cruciali. L’insieme di questi valori è stato configurato in un vero e proprio modello gestionale attraverso “Authentico” il progetto che permette di tracciare e garantire la qualità delle fibre che vengono comprate e trattate.

“Authentico nasce con nostro padre – ricordano Giovanni e Elena Schneider – che aveva visto all’asta due bellissimi quadri dello stesso autore a prezzi molto diversi perché i venditori non potevano certificare tutti i passaggi di proprietà e, quindi, l’autenticità di uno di essi.”

La prossima sfida è, ora, l’agricoltura rigenerativa, per convincere gli allevatori ad utilizzare pratiche di allevamento che riducano le emissioni di CO2. E se c’è qualcuno che può vincerla, questa sfida, sono proprio gli Schneider che, accudendo da cento anni i rapporti con gli allevatori, riescono ad interagire con loro: non a caso i pochissimi allevatori che producono le lane più fini del mondo, sono tra i loro fornitori.

La partnership con illimity

Un’azienda di grandi tradizioni e, allo stesso tempo, modernissima che, da qualche mese, ha varato una partnership tra azienda e creditore-investitore. Una nuova fase di crescita progettata dalla famiglia e supportata dall’ingresso del Fondo “illimity Credit & Corporate Turnaround” gestito da illimity SGR per rilanciare, con le ambizioni globali che merita, la propria strategia di crescita, dopo la battuta d’arresto pandemica sofferta dal 2020 in poi.

“Il nuovo sviluppo fa leva sulla riconosciuta leadership qualitativa e la collega con un impegno totale nella sostenibilità” spiega Laura Ros, Amministratore Delegato di Schneider.

Da quando nel 2014 fratello e sorella hanno assunto la guida dell’azienda, le cose erano andate positivamente fino all’arrivo della pandemia. “A quel punto ci siamo guardati attorno – raccontano Giovanni e Elena – ed abbiamo deciso di cercare un nuovo partner esterno che ci aiutasse a scardinare alcune dinamiche tradizionali, e siamo contenti di aver trovato illimity SGR. Oggi il nostro obiettivo strategico è vedere la nostra azienda crescere e prosperare, magari anche pensando in grande e considerando collaborazioni con altri attori della filiera, per diventare parte di una realtà ancora più forte.”.

Elementi di successo:
1.
Condivisione degli obiettivi e allineamento d’interessi
2.
Rafforzamento della struttura manageriale
3.
Fruttuosa cooperazione tra le parti